Agli atei conviene, e molto, starsene nei Paesi di tradizione o a maggioranza cristiana. Non lo dice il Vaticano ma l’ultimo rapporto dell’International Humanist and Ethical Union – associazione che riunisce persone non religiose e raggruppa oltre 120 organizzazioni atee – che ha messo in luce come vi siano, nel mondo, ancora ben sette Paesi nei quali l’ateismo e l’apostasia, ossia l’abbandono formale e volontario della propria religione, sono puniti con la pena di morte [1]. Si tratta di Arabia Saudita, Pakistan, Afghanistan, Maldive, Iran, Mauritania e Sudan. Sono tutti Paesi, piaccia o meno, nei quali l’Islam è religione di Stato.
Due rapidi commenti. Il primo. Senza nulla togliere alla denuncia dell’International Humanist and Ethical Union, i cristiani – i presunti intolleranti, i medievali, i cretini, come li apostrofa Piergiorgio Odifreddi – sono infinite volte più perseguitati degli amici non credenti: nel mondo ne viene ammazzato uno ogni 5 minuti, stima non inventata bensì ottenuta considerando una somma inferiore ai 130.000 martiri all’anno conteggiati dai sociologi Grim e Flinke [2]. La persecuzione anticristiana, insomma, è la più feroce del mondo. Seconda considerazione: anziché prendersela coi crocifissi nelle scuole, molti atei dovrebbero ringraziarli. Perché, laddove sono del tutto assenti o quasi, i crocifissi sono loro.
Note:[1] Cfr. Freedom of Thought 2012 – A Global Report on Discrimination Against Humanists, and the Nonreligious International Humanist and Ethical Union Atheists. Human Rights Day, 10/12/2012; [2] Cfr. Grim B.J. – Flinke R. The Price of Freedom Denied: Religious Persecution and Conflict in the Twenty-First Century (Cambridge Studies in Social Theory, Religion and Politics) Cambridge University Press, Cambridge 2011.
giuliano ha detto:
E com’è che prima delle rivoluzioni liberali, in questi stati cristianissimi, sbandierare il proprio ateismo era pericoloso? Non sarà che, nella corretta prospettiva, più che il cristianesimo c’entri il liberalismo? Ma sì, è così, conviene starsene in paesi liberali, il cristianesimo è un accidente.
Luca ha detto:
Già bisogna ringraziare che ci siano i crocifissi nelle scuole….
Il ragionamento non fila per niente, noi abitiamo in paesi cristiani, non in altri, il periodo del Medioevo ce lo siamo già succhiato (come popolo), abbiamo problemi diversi dai paesi per esempio islamici che per fortuna sono stati superati negli ultimi decenni interagendo sempre più con gli altri paesi europei.
Mi piacerebbe che anche gli islamici o gli ebrei riuscissero a progredire ma sta a loro non a noi farlo e se loro vivono nel medio evo e hanno problemi gravi noi non dobbiamo dire “stiamo meglio di altri mettiamoci tranquilli”.