Avremo tanti difetti, noi italiani, ma non siamo affatto “omofobi “ né rischiamo di diventarlo. Lo dice il buon senso di chi conosce l’Italia e sa distinguere fra realtà e propaganda, ed ora lo conferma una recente ricerca effettuata a livello internazionale dal Pew Research Center, la quale non solo ci colloca tra i Paesi del globo aventi i maggiori tassi di accettazione dell’omosessualità – «Where Homosexuality Is Most Accepted» -, precisamente come l’ottavo al mondo, ma anche fra quelli nei quali, negli ultimi anni, siffatta accettazione è maggiormente cresciuta. Proprio così.
E dispiace che Vendola, Boldrini, Idem, Concia – e con loro quanti sono soliti denunciare l’”omofobia” che regnerebbe sovrana nel Belpaese – non ne siano informati o facciano finta di nulla, perché la notizia è di quelle che contano. Infatti dal lavoro del Pew Research Center, i cui esiti sono stati riassunti in meno di trenta pagine [1], emergono aspetti davvero molto interessanti. Il primo è che la società italiana presenta il medesimo grado di accettazione dell’omosessualità (74%) di Paesi come per esempio l’Argentina, dove il matrimonio gay è legale dall’estate del 2010.
Crolla così una prima leggenda metropolitana, ossia quella per cui la presenza o l’assenza delle nozze omosessuali in un dato ordinamento giuridico sarebbero indice di tanta o di scarsa accettazione dell’omosessualità: bugia. Com’è noto in Italia le nozze gay non sono previste dalla legge – e non v’è neppure, per il momento, alcuna normativa “anti-omofobia”, concetto inventato dallo psicologo americano George H. Weinberg [2] e sul quale ci sarebbe molto da dire – eppure non si registra alcuna diffusa intolleranza. Sempre che, naturalmente, non si vogliano tacciare i ricercatori del Pew Research Center di miopia o di incompetenza.
Tornando agli esiti di questa ricerca, si nota anche un secondo profilo di estremo interesse rispetto a com’è mutata ultimamente l’accettazione dell’omosessualità. Effettuando una comparazione fra gli anni 2007 e 2013 gli studiosi americani hanno difatti scoperto delle trasformazioni interessanti. Quella che più ci colpisce riguarda naturalmente l’Italia ed evidenzia come, mentre in Germania ed in Spagna – Paesi nei quali unioni civili e nozze gay sono legali -, negli ultimi cinque anni la tolleranza verso l’omosessualità è aumentata dal 6%, da noi il fenomeno sia stato ancora maggiore: più 9%.
L’ennesima batosta per chi ritiene il nostro Paese in ritardo rispetto ad altri in quanto cattolico; menzogna storica prima che sociologica giacché la cattolica Italia ha depenalizzato l’omosessualità nel lontano 1866, ben prima dall’anglicana Gran Bretagna (1967), della Germania comunista (1968), della luterana Norvegia (1972) o d’Israele (1988). Che da noi non vi sia alcun allarme “omofobia” è poi suffragato dall’UNAR – l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – presso il quale esiste un numero verde per la segnalazione di presunti casi di “omofobia”; ebbene, nel 2012 le chiamate sono state 135. Numero comunque troppo alto, ma certamente non catastrofico.
Un terzo spunto di riflessione il Pew Research Center ce lo offre allorquando ribadisce una verità scomoda e nota a molti, anche se sovente censurata dai mass media, e cioè che l’intolleranza verso l’omosessualità, oggi, è un problema che riguarda fondamentalmente i Paesi a maggioranza islamica [3]. A questo punto – appurato che l’Italia non è affatto “omofoba” e che, anzi, negli ultimi anni fa fatto più progressi nei confronti dell’omosessualità di Spagna e Germania – sorge un dubbio: perché mai, anziché a Vicenza, a Palermo e in altre città italiane, i militanti gay non vanno a sfilare in terra islamica? I diritti degli omosessuali di quei Paesi non valgono forse nulla?
Sarebbe bello che gli stessi politici – Boldrini e Idem in testa – pronti a sfilare al gay pride e a denunciare una non meglio precisata “omofobia” di cui sarebbe ostaggio il nostro Paese, facessero altrettanto laddove il problema dell’intolleranza contro gli omosessuali, oggi, sussiste veramente. In caso contrario continuerà a farsi largo il sospetto che, più che battersi a favore dei diritti gay, molti usino quello dei diritti civili come un comodo pretesto per contrastare la Chiesa e la famiglia tradizionale. Siamo naturalmente pronti a ricrederci ma questo, nel frattempo, è un sospetto che rimane.
Note: [1] AA.VV. (2013) The Global Divide on Homosexuality. Greater Acceptance in More Secular and Affluent Countries. «Pew Research Center»; 1-25; [2] Cfr. Weinberg G.H. (1972) Society and the Healthy Homosexual, St. Martin’s Press; [3] AA.VV. (2013) The Global Divide on Homosexuality:2.
simona ha detto:
bravo!!!!
Azaria ha detto:
Concordo su quasi tutto, c’é solo un punto che non credo sia esatto:
” Che da noi non vi sia alcun allarme “omofobia” è poi suffragato dall’UNAR – l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – presso il quale esiste un numero verde per la segnalazione di presunti casi di “omofobia”; ebbene, nel 2012 le chiamate sono state 135. Numero comunque troppo alto, ma certamente non catastrofico.”
Ora. che anche un solo caso di intolleranza (verso omosessuali come verso chiunque altro) sia un caso di troppo non credo che sia un concetto che qualcuno voglia mettere in dubbio. Il fatto é che tale 135 chiamate non significa 135 casi effettivi di intolleranza, piú che altro 135 casi di denuncia, e non sempre la denuncia corrisponde ad un torto realmente subito.
Sarebbe interessante comunque (per chi ne ha i dati) confrontare tale numero con il numero di denunce arrivate allo stesso numero per altri tipi di intolleranza (verso persone di colore, verso albanesi, verso marocchini…)
giulianoguzzo ha detto:
Infatti, cara Azaria, ho voluto precisare casi “presunti”, dando per scontata una bella differenza tra il caso denunciato e quello effettivo. Grazie per l’attenzione.
Azaria ha detto:
“carA Azaria”
Per la cronaca, Azaria é un nome maschile. Non il mio di battesimo, é un nick. Comunque sono un uomo.
grillo70 ha detto:
era abbastanza chiaro che Azaria fosse un uomo, lo si intuisce da come scrive.
solo noi omosessuali però riusciamo ad avere questa sensibilità eh eh eh
Damasceno ha detto:
A esportare omosessualismo e “omofobia” ci pensano altri enti, ora anche vari avamposti autoctoni nei paesi arabi più occidentalizzati.
D’altra parte non capisco perchè debbano andare a rompere le scatole ad altri, se noi permettiamo certe manifestazioni, molte volte offensive, problemi nostri.
grillo70 ha detto:
caro signor Guzzo, lei è di una ignoranza spaventosa e nel suo articolo scrive delle cose non vere, mi dispiace.
Venga a fare un turno al servizio del Telefono Amico Gay (dove opero da 5 anni), così la aggiorno sulla situazione omofobia nel nostro paese
giulianoguzzo ha detto:
Da buon ignorante “spaventoso” – quale Lei, senza conoscermi, si permette di definirmi – Le chiedo riscontri di quanto afferma: nulla contro le testimonianze personali ovviamente, ma una situazione generale, per essere valutata, abbisogna di numeri del fenomeno. Sa darmi indicarmi qualche documento così che io possa, esaminandolo, riparare alla mia “ignoranza spaventosa”?
grillo70 ha detto:
sarebbero sufficienti le giornaliere dichiarazioni omofobe dei nostri politici…
ma se lei ha bisogno di statistiche, può consultare il documento ILGA-Europe Annual Review 2013: Italy, pagina 127
Data collection
In October, the NISO project releases its final results,
whereby 73% of LGBTI people state of having been
discriminated against in their life. While 43% of the gay
men surveyed cited school as the most common place
they encountered discrimination. 37% of lesbian women
said they were more likely to encounter homophobia in
their family. However, on the whole, gay and bisexual men
as well as transgender people cited more instances of
discrimination than lesbian or bisexual women.
Furthermore, students seemed acutely aware of the
difficulties encountered by LGBT people: 55% of students
interviewed believe that gay and lesbians are
discriminated against in Italy.
le è sufficiente?
grillo70 ha detto:
questa dichiarazione del sindaco Gentilini forse non fa statistica … oppure si, veda lei
giulianoguzzo ha detto:
Non sono l’ufficio stampa di Gentilini, e sono abituato – mi perdonerà – a ben altri approfondimenti. Rispetto a quanto segnalatomi, le faccio presente che l’ILGA non è esattamente quel che si dice una fonte super partes e che, anzi, non è affatto precisa. Infatti l’estratto che Lei segnala – che per la cronaca si trova pagina 129 e non 127 del rapporto – non dice granché, anzi proprio nulla della genesi dei numeri che riporta. Così, per saperne di più, ho dato una rapida occhiata alle 58 pagine del rapporto originale “NISO project”, scoprendo che: a) i numeri che riporta sono esito di un questionario (senza quindi nessun riscontro dell’effettività delle discriminazioni rilevate: non significa, attenzione, che non siano attendibili, ma che non sono verificate/verificabili); b) il questionario è stato distribuito (e compilato) in occasioni come il Roma Gay Village e non già sulla base di un campionamento rappresentativo – e quindi attendibile, nella sua generalità – della popolazione italiana di orientamento omosessuale. Ne consegue, per farla breve, che – anche se non nego affatto che degli episodi di discriminazione sessuale possano essersi verificati e talora si verifichino, e che meritino la massima condanna – non mi pare si possa parlare di allarme “omofobia”. La ringrazio comunque per la segnalazione e la invito, in futuro, a moderare i toni. Saluti.
Azaria ha detto:
Premetto che questo messaggio é in risposta a grillo70, non a Giuliano Guzzo.
I dati del questionario dell’ILDA (che, per inciso, é l’ente in cui ha trovato incubaziona la NAMBLA di orientamento pedofilo) sono stati previsti circa un anno prima, visto che il questionario in questione era giá stato segnalato come una bufala.
http://www.bastabugie.it/it/includi_articolo.php?id=2282
Guarda la data dell’articolo in basso a destra.
Dall’articolo si puó capire quanto sia valido quella barzelletta di questionario.
grillo70 ha detto:
grazie sig Azaria per la segnalazione e per il link all’articolo della sig.ra Arcuri, che mi sembra un “tantino” di parte …
davvero interessante leggere articoli di giornalisti cattolici sulla condizione degli omosessuali: loro sì che hanno l’illuminazione dall’alto e sanno tutto !!!
In merito alla pedofilia mi verrebbe da rispondere: ma guarda da che pulpito !!!
Sinceramente a me interessano poco i sondaggi e le statistiche. Mi basta che anche solo UNA persona LGBT sia discriminata per dire che le cose non vanno affatto bene.
Per questo ritengo ci sia poco altro da aggiungere.
Grazie, buona giornata
Azaria ha detto:
Mi correggo, la data é in basso a sinistra
Azaria ha detto:
A parte il fatto che tu parli di fonti “di parte” avendo citato l’ILGA… alla faccia della coerenza.
Per quanto Arcuri possa essere di parte, il testo riportato mi sembra alquanto bilanciato (possiamo discutere anche di questo se trovi qualcosa che nel testo non va).
L’illuminazione dimostrata nell’articolo viene dalla razionalitá, non certo dalla fede cattolica, la stessa razionalitá che ha dimostrato nell’articolo. Io sono abituato a seguire i ragionamenti logici, la razionalitá.
Sulla pedofilia vedo che ti basi su chiacchiere da bar e luoghi comuni, se vuoi una fonte seria cerca nel CESNUR e vedi quanto quel “da che pulpito” é un’altra barzelletta dettata da ignoranza, pregiudizi e luoghi comuni. In ogni caso, neanche con le leggende si sono spinti a fingere che la Chiesa abbia mai aperto ufficilamente alla pedofilia (mentre la NAMBLA non solo la promuoveva, é nata ESCLUSIVAMENTE per questo ed é nata nell’ILGA).
“Sinceramente a me interessano poco i sondaggi e le statistiche.”
Chi é stato ad introdurre le statistiche dell’ILGA?
“Mi basta che anche solo UNA persona LGBT sia discriminata per dire che le cose non vanno affatto bene.”
Da qui si vede tutto il tuo razzismo e la tua visione di parte. La frase per me corretta dovrebbe essere:
“Mi basta che anche solo UNA persona sia discriminata per dire che le cose non vanno affatto bene.”
A te importa solo che le persone LGBT non vengano discriminate. Complimenti.
Per la cronaca, che una sola persona qualunque venga discriminata (anche per il fatto che sia omosessuale) anche io lo ritango negativo, ma non si puó parlare di omofobia che é una vera e propria barzelletta.
grillo70 ha detto:
cari signori, per voi l’omofobia resta una bufala? bene
Ricordatevi che anche con i vostri soldi vengono promosse campagne per combattere la vostra bufala.Fatevene una ragione!!!
Azaria ha detto:
“Ricordatevi che anche con i vostri soldi vengono promosse campagne….”
Ecco appunto, questo éil problema, si sprecano soldi pubblici per il vittimismo irrazionale di pochi viziati.
Tali soldi potrebbero essere investiti bene (creando nuovi posti di lavoro, migliorando la sanitá, le infrastrutture, aiuti alle famiglie, o nella maniera piú banale mettendoli nel fondo cassa per risanalre il debito pubblico).
“la vostra bufala”
La bufala non é la nostra, é quella che noi combattiamo, proprio perché non vogliamo che i soldi pubblici che oggi servono tanto (ad esempio per i motivi sopra elencati) vengano sprecati in favore delle lobbi LGBTQUFPASEOIEHJ del tutto inutili (e dannose) per la societá.
“Fatevene una ragione”
Piú che altro continuiamo a combattere contro questa assurda ingiustizia come contro tutte le altre ingiustizie di questo mondo. Magari non ce la faremo subito, magari non ce la faremo mai, ma il nostro dovere é quello di non deporre mai le “armi”.
Piero ha detto:
E’ curioso che si accusi di essere “di parte” un articolo che smaschera le bufala che propalano gli attivisti omosessuali/isti, e poi ci si richiami a delle statistiche DI PARTE! Ma la coerenza e la ragione evidentemente non sta dalla parte degli attivisti omosessuali.
Buona giornata
grillo70 ha detto:
omosessualisti?
Piero ha detto:
ci sono anche delle persone che, magari in buona fede, siete riusciti a convincere con il vostro vittimismo e le vostre statistiche farlocche TAROCCATE apposta.
grillo70 ha detto:
hai ragione Piero, convinco ogni giorno un SACCO di persone
Stiamo crescendo: comincia a preoccuparti seriamente
Piero ha detto:
lo fecero pure i NAZISTI, tanto che li votarono milini di persone.
Per questo mi preoccupo.
grillo70 ha detto:
wow, è la prima volta che leggo una associazione tra omosessuali e nazisti …
siamo arrivati a questo delirio, complimenti davvero
l’ignoranza genera omofobia e l’omofobia genera pensieri distorti come il tuo
non faccio fatica a credere che tu non veda l’omofobia: ce l’hai troppo radicata dentro.
Azaria ha detto:
Io non faccio fatica a credere che tu possa promuovere la bufala dell’omofobia, visto che da questo tuo commento traspare tutta la tua assoluta irrazionalitá (o forse traspare solo in parte, forse supera anche questi limiti che giá pensavo impossibili).
Hai distorto una frase di Piero, in questo modo si puó far dire a chiunque ció che in realtá non é stato mai detto, con tali meccanismi si puó anche creare la bufala dell’omofobia, anzi probabilmente é stato il metodo usato (con la razionalitá che vi smentisce non potevate crearlo).
Non hai notato che ció che Piero illustra sono le metodologie mediatiche dei nazisti (che adottarono anche altri) e non altro? Piero ha fatto il parallelismo fra le strategie mediatiche usate dai due gruppi (nazisti e lobby lgbtabcdefg…) non altro.
Sotto questo profilo il parallelismo é perfetto.
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